Come gestire la mosca dell’olivo

https://olivonews.it/mosca-dellolivo-le-soluzioni-per-biologico-e-lotta-integrata/

Segnalata una nuova cocciniglia su olivo in Portogallo

conosciamo Melanaspis corticosa, la cocciniglia segnalata per la prima volta in Portogallo che minaccia l’olivo…

https://www.fruitjournal.com/olivo-spunta-una-nuova-cocciniglia/

Il cotonello dell’ulivo: biologia, resistenza genetica e controllo.

Il cotonello dell’ulivo

Ciao amici,

ripropongo il mio articolo sul cotonello dell’ulivo vista la sua naturale presenza in questi periodi.

Buona lettura a tutti!

https://www.rivistadiagraria.org/articoli/anno-2018/euphyllura-olivina-biologia-resistenza-genetica-della-varieta-controllo-biologico/?print=print

La tignola dell’olivo: è tempo di monitorarne i voli…

La tignola dell’olivo è tra i parassiti dell’olivo quella che può causare danni ingenti, che si traducono in perdita di prodotto e di conseguenza a livello monetario.

Come risaputo il parassita compie 3 generazioni annue rispettivamente: fillofaga (a carico delle foglie), antofaga (a carico dei fiori), carpofaga (a carico dei frutti). La prima non desta mai molte preoccupazione, ma le altre due devono essere molto attenzionate dagli addetti ai lavori.

A breve l’ulivo fiorirà, siamo (mediamente) nella fase di mignolatura completa, ossia il momento in cui il rachide delle mignole è completamente disteso e le ramificazioni terminali accolgono i boccioli fiorali in attesa che avvenga il magico momento: l’antesi!

Di seguito il link di un mio articolo per approfondire ulteriormente .

https://www.fruitjournal.com/tignola-dellolivo-ciclo-biologico-e-lotta/

Focus Fleotribo

In questo periodo dell’anno passeggiando negli uliveti, dove ancora non sono stati gestiti i residui colturali, ci si può imbattere nella presenza del fleotribo (Phloeotribus scarabaeoides Bernard, 1788), detto anche olive bark beetle in inglese, uno scotilide xilofago che ama scavare delle gallerie nel legno dei nostri uliveti.

Un tempo i residui della potatura fungevano da esca e venivano lasciati proprio per attrarre gli insetti e successivamente si procedeva alla bruciatura degli stessi.
L’attrattività del legno di ulivo verso le femmine dello scotilide avviene per l’emissione di etilene, che generalmente si produce. Gli individui delle generazioni successive volano sulle piante andando a scavare gallerie all’ascella dei giovani rami, causandone il collassamento con successiva perdita degli stessi ma anche di eventuali fiori.